Totem e Tabù

Tema del festival
Totem e Tabu’

Il tema “Totem e Tabù” ha ricevuto immediatamente un alto grado di interesse nell’ambito delle votazioni da parte dei Coordinatori dei Laboratori di CONFINI, forse perché esso presenta aspetti della vita collettiva e individuale che evidentemente ci toccano profondamente nell’inconscio, infatti, se ci pensiamo un attimo,  constatiamo che abbiamo una conoscenza superficiale del loro significato.

Questa è la caratteristica ideale per un “tema dato”, perché il suo fine è raggiungere la conoscenza profonda di qualcosa che già al primo sguardo ci attrae.

“Totem e Tabù” è il titolo di un libro di Sigmund Freud scritto nel 1913. Con quel libro si avviava un percorso di applicazione della nascente psicoanalisi alle tematiche dell’antropologia che era nata nell’800, stimolando nuovi approcci nella conoscenza della natura umana.

Per affrontare il tema non sarà necessario leggere quel libro che incentra la sua narrazione nell’osservazione scientifica dei comportamenti di tribù primitive, perché il contesto del nostro progetto è la nostra società contemporanea.

La prima osservazione è che i due termini compongono un unico tema, questo perché operano sullo stesso soggetto: la vita umana nella dimensione collettiva e individuale.

Se per la collettività il Totem rappresenta ciò che viene esaltato, adorato, elevato alla massima evidenza, al contrario Tabù rappresenta ciò che deve essere occultato nella massima oscurità.

Entrambi assumono queste definizioni per attribuzione dogmatica, cioè senza ragioni logiche, è un processo collettivo che avviene “di pancia”. Proprio perché non sono animati dalla logica, la loro forza è impressionante nel dettare il comportamento collettivo che ovviamente procede, senza ragionevolezza, governato da credenze e pregiudizi.

In entrambi ha un ruolo decisivo l’immagine Simbolo che in alcuni casi diventa il Modello (da imitare).

Il Simbolo e il Modello conferiscono presenza concreta nella realtà sensibile a una determinata idea Totem e di Tabù. Attorno ad essi si aggregano i credenti (consapevoli e inconsapevoli) che sono osservanti delle regole di vita prescritte che indicano i valori e i disvalori, ciò che si deve fare e quel che non si deve fare.

Guardando aspetti generali è facile vedere queste caratteristiche nelle Religioni e nelle Ideologie. Osservo però che oggi scegliere un credo religioso o laico è un percorso consapevole che si compie leggendo e discutendo, come si faceva nella società moderna della seconda metà del ‘900.

L’umanità di oggi ha attraversato la stagione postmoderna senza accorgersene, perdendo molta affezione per fedi e ideologie.

Oggi notiamo che le masse hanno comportamenti tipici da “Totem e Tabù” senza esserne consapevoli, perché il loro comportamento è influenzato nella sfera intima dai social media e tutto quello che la rete globale veicola in particolare sugli smartphone.

Ecco penso abbiamo toccato il nervo scoperto di questo nuovo tema: la necessità di diventare osservatori critici del nostro mondo, in tutti gli aspetti, alla ricerca di storie e realtà rivelatrici dei meccanismi di come oggi si forma il comportamento individuale e collettivo e quali sono le conseguenze, positive o negative che siano.

Questa semplice riflessione, può essere un inizio del percorso di conoscenza del nuovo “tema dato”: “Totem e Tabù”.

Auguro a tutti di trovare il proprio “tema personale” che sappia illuminare di serenità angoli nascosti della propria esistenza.

Silvano Bicocchi
Direttore Dipartimento Cultura FIAF